L’Italia tra i paesi leader nel riciclo dell’alluminio
Il riciclo dell’alluminio in Italia è una pratica consolidata. Infatti, da molti anni l’industria italiana del riciclo dell’alluminio occupa una posizione di rilievo nel panorama mondiale: è la prima in Europa al fianco della Germania per la quantità di metallo riciclato e terza al mondo dopo Stati Uniti e Giappone.
Nel 2018, l’Italia ha confermato il suo impegno nell’attività di ricerca propedeutica al riciclo dell’alluminio e degli altri rifiuti: secondo il rapporto nazionale del CIAL (Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi in alluminio), i dati sono in crescita in quasi tutte le filiere e le aspettative sono positive considerando le nuove direttive europee in termini di economia circolare. L’anno scorso la raccolta differenziata in Italia ha raggiunto il 55,5% e il riciclo dei rifiuti urbani è pari al 44% e il 67,5% di questi vengono immessi al consumo, una soglia già superiore al 65% identificato come minimo da raggiungere entro il 2025.
I dati del riciclo dell’alluminio in Italia
Ma è nel riciclo dell’alluminio che l’Italia spicca. Il 2017, anno di cui è disponibile l’ultimo report, si è chiuso in linea con i precedenti: sono state recuperate 47.800 tonnellate di imballaggi in alluminio, pari al 68,6% dell’immesso nel mercato, cioè 69.700 tonnellate. Sono oltre 6700 i comuni italiani nei quali è attiva la raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio (l’85% del totale) con il coinvolgimento di circa 53,9 milioni di abitanti (l’89% della popolazione italiana).
Gli ultimi trend, inoltre, confermano l’Italia al primo posto in Europa con oltre 955mila tonnellate di rottami riciclati (tra imballaggi e altri oggetti). Va poi ricordato che la totalità dell’alluminio prodotto in Italia proviene dal riciclo ma non differisce rispetto al materiale originale. Il riciclo dell’alluminio in Italia e nel mondo è quindi uno dei più efficaci esempi di economia circolare, capace di coniugare qualità e sostenibilità.