L'industria dell'alluminio in Italia deve essere riconosciuta come strategica
Il Segretario Generale di FACE (Federation of Aluminium Consumers in Europe) ha recentemente richiesto il riconoscimento di uno status strategico all'industria dell'alluminio. In questo modo, molti trasformatori e utilizzatori di alluminio in UE, e in particolare in Italia, avrebbero potuto contenere i danni economici derivanti dal blocco produttivo imposto dal DPCM per l'emergenza coronavirus.
A causa di quest'ultima, infatti, si stima che molti comparti produttivi che operano nel campo dei trattamenti superficiali dell’alluminio, abbiano registrato nel mese di marzo un calo della produzione di circa il 50%. “Alla luce dei provvedimenti varati in molti Paesi per contrastare la pandemia di COVID-19, è fondamentale riconoscere all’intera catena di valore dell’alluminio la caratteristica di industria essenziale, sia a livello europeo sia a livello nazionale, tenendo conto del valore strategico della stessa per molte attività chiave del sistema produttivo e per le politiche di sostenibilità”, spiega il segretario di FACE. Era una frase pronunciata in seguito al decreto del 22 marzo scorso, in cui veniva esclusa tutta la metallurgia dall’elenco delle attività essenziali. Ma torna utile anche in vista del 4 maggio, quando il Paese potrebbe cominciare la cosiddetta “fase 2”, cioè quella di una coordinata e strategica riapertura dei comparti produttivi.
Perché l'industria dell'alluminio è strategica
L'industria dell'alluminio non è stata riconosciuta inizialmente come strategica, anche se è tale, visto l'utilizzo di componenti anche nel reparto sanitario. Ma non solo: l’industria dell’alluminio è un settore con una valenza strategica per tutto il comparto manifatturiero, sia italiano che europeo. In Italia conta quasi un migliaio di imprese dirette, la maggior parte in Lombardia, tra Bergamo, Brescia e il sud-est milanese, le aree più colpite dall’emergenza, e fattura circa 12 miliardi di euro l'anno. Va poi detto che la catena è composta per oltre il 90% da piccole-medie aziende che danno un contributo fondamentale a tutto il sistema produttivo italiano, compreso quello della salute pubblica e del settore alimentare, che sono strategici per la continuità vitale del Paese. E poi, l'alluminio è utile anche alla strumentazione elettronica, ai mezzi di comunicazione, di trasmissione e distribuzione dell’energia, e ai mezzi di trasporto. Tutte industrie da cui non si può prescindere, soprattutto durante l'emergenza e il blocco.