I dati del quarto trimestre 2022 delle fonderie italiane
Secondo quanto emerge dall’ultima indagine trimestrale realizzata dal Centro Studi di Assofond, nel quarto trimestre del 2022 il settore della fonderia ha fatto segnare performance complessivamente soddisfacenti. La nota che l’Associazione ha diffuso all’inizio di febbraio 2023, mette in evidenza come negli ultimi tre mesi dello scorso anno i ricavi delle imprese del settore sono cresciuti del +13% rispetto al terzo trimestre.
Il dato però più significativo è il primo calo, da molti mesi a questa parte, dei costi operativi, pari al -6% sul periodo precedente: se si osservano i dati di dettaglio, i costi delle materie prime risultano ancora in aumento, seppur non marcato (+2%) a fronte, invece, di una significativa compressione dei costi energetici (in calo del -17%).
L’andamento delle fonderie italiane nel 2022
Nel quarto trimestre 2022 la variazione ponderata del fatturato è positiva e arriva al+13% sul trimestre precedente, con il 65% delle fonderie rispondenti che hanno comunicato un aumento. Il 45% di queste evidenzia come sia riuscita ad aumentare i prezzi dei prodotti venduti, ma è altrettanto importante la quota di aziende (32%) che imputa l’aumento del fatturato al maggior numero di giorni lavorati nel quarto trimestre rispetto al terzo. Nel 16% dei casi, infine, è comunque l’aumento della domanda che ha fatto incrementare i ricavi.
“Il 2022”, sottolinea il presidente di Assofond Fabio Zanardi, “si è chiuso per il settore con un risultato positivo in termini di fatturato, dovuto principalmente all’impennata dei costi di materie prime e di energia che ci hanno costretto ad aumentare i prezzi di vendita. I dati provvisori relativi ai volumi di produzione, tuttavia, non sono del tutto soddisfacenti: nei momenti più critici della crisi energetica, quando i prezzi di energia elettrica e gas hanno toccato picchi insostenibili, molte aziende hanno preferito fermare o ridurre la produzione, e questo ha pesato sull’output complessivo. Oggici troviamo ad aver iniziato l’anno con un andamento finalmente al ribasso dei costi produttivi, ma con moltissime incognite: i nodi geopolitici che hanno causato le difficoltà del 2022 non sono ancora risolti e la volatilità dei mercati energetici resta elevatissima. Per questo possiamo dire che le uniche certezze di questo inizio anno sono inflazione e volatilità, che tuttavia affronteremo con più strumenti e consapevolezza rispetto a 12 mesi fa. I dati del primo trimestre 2023 sono al momento confortanti”.
Allargando l’analisi alle differenti tipologie di fonderie, nel quarto trimestre del 2022 tutti i comparti fanno segnare una crescita del fatturato e una diminuzione dei costi operativi: questi si comprimono fino al -20% per le fonderie di acciaio rispetto al terzo trimestre, mentre le flessioni dei costi per quelle di ghisa (-5%) e metalli non ferrosi (-3%) sono più ridotte.
Nel quarto trimestre 2022 ben l’83% delle aziende che hanno risposto all’indagine ha ricercato nuovo personale. L’88% è riuscito ad assumere, ma solo il 18% delle fonderie ha trovato tutte le figure professionali desiderate. Le figure più ricercate sono gli operai specializzati (80% del campione) seguiti da quelli generici (58%) e dagli impiegati (58%).
Ottimismo per i prossimi mesi, nonostante le incognite
I budget delle fonderie per il 2023 prevedono numeri in miglioramento, seppur con tutte le incertezze legate al periodo di forte volatilità: l’incremento di fatturato del 2023 sul 2022 è stimato pari al +5%, mentre i costi operativi si prevedono in ulteriore calo del -10%, con le due componenti principali, materie prime ed energia, che contribuiscono in maniera analoga alla flessione complessiva.
La rilevazione di Assofond interpreta il sentiment delle aziende rispetto alla situazione del mercato elaborando gli indici ACT e SIX. L’indice ACT misura il giudizio su come le aziende abbiano trascorso il trimestre di riferimento ed è ponderato per dimensione di fatturato: nel quarto trimestre 2022 il valore dell’indicatore cresce a 58 punti e si colloca quindi in territorio positivo, ossia superiore a 50 punti. Aumentano le fonderie che migliorano il giudizio complessivo: il 48% lo definisce “buono”, mentre diminuiscono drasticamente coloro che lo giudicano “difficile” (21%). Nessuna impresa del campione indica più il trimestre come “molto difficile”.
L’indice SIX sintetizza le risposte sulle aspettative dei sei mesi successivi alla rilevazione: il valore è ai massimi degli ultimi quattro trimestri, con un incremento di 19 punti rispetto al trimestre precedente. La maggioranza delle fonderie (65%) pensa a un quadro economico che rimarrà stabile, ma aumenta significativamente anche la quota di aziende ottimiste (17%). L’indice, tuttavia, registra livelli che, in assoluto, non sono molto elevati (49 punti): la fiducia degli imprenditori, pur in crescita, non va oltre una visione di stabilità del quadro economico nel breve periodo.
Un ulteriore elemento di fiducia per il futuro è l’aumento della visibilità degli ordini, in media pari a 2,9 mesi e in lieve aumento (+1,5%) rispetto al trimestre precedente. La maggioranza delle fonderie esprime un giudizio soddisfacente (63%), ma pesa l’incidenza di chi ritiene la visibilità ancora scarsa (21%). Il 10,5% delle aziende rispondenti, infine, la considera ottimale.
Fonte: A&L Aluminium Alloys Pressure Diecasting Foundry Tecniques