transazione energetica nel settore dell'alluminio

L’industria dell’alluminio si confronta sulla transizione energetica

Si è tenuta a BolognaFiere lo scorso 8 marzo, nell’ambito della manifestazione MECSPE, la seconda edizione dell’Aluminium Energy Summit: un’iniziativa di avvicinamento al prossimo METEF, la fiera internazionale per la filiera dell’alluminio, in programma dal 5 al 7 marzo 2025 a Bologna-Fiere.

MECSPE, giunta alla ventiduesima edizione, ha visto la presenza di quasi 67.000 visitatori e di 2.068 espositori, risultando di fatto la principiale fiera dell’industria manifatturiera e per la quale diversi espositori del settore alluminio da noi intervistati hanno espresso pareri molto positivi considerandola una fiera di riferimento per il settore.

Diversi sono stati i convegni che hanno caratterizzato la fiera ma in particolare ci preme sottolineare l’Aluminium Energy Summit organizzato da METEF, che è servito per fare il punto sui contributi concreti e le soluzioni tecnologiche che l’industria dell’alluminio è in grado di attivare per raggiungere gli obiettivi di economia circolare e decarbonizzazione.

La sfida di “FIT for 55”: la transizione energetica nel settore dell’alluminio

Diversi qualificati relatori si sono avvicendati, molto ben coordinati nei loro interventi dalla professoressa Annalisa Pola dell’Università di Brescia.

Il professore Umberto Monarca dell’Università Luiss ha illustrato l’evoluzione dello scenario energetico italiano in relazione agli obiettivi del pacchetto di riforme “FIT for 55” (riduzione delle emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030) approvato nel 2022 dal Parlamento europeo e sui notevoli investimenti nelle nuove fonti rinnovabili necessari nei prossimi anni in Italia. Il prof. Monarca ha ricordato come nel 2030 la capacità installata di fotovoltaico dovrebbe triplicare rispetto ai livelli del 2019 secondo le previsioni di Terna, non dimenticando però le incognite legate a questi investimenti e prima fra tutte il predominio cinese nella catena di fornitura delle tecnologie per le energie pulite (pannelli fotovoltaici, pale eoliche e batterie), rimarcando quindi la necessità di affiancare alle politiche di investimento nelle tecnologie green opportune politiche industriali europee.

Christian Koulic, One B2B Solution Metal Segment di TotalEnergies, nella sua relazione ha presentato le strategie della compagnia multienergetica francese per la decarbonizzazione del processo produttivo dell’alluminio e ha sottolineato come TotalEnergies, entro il 2030, punti a offrire energie rinnovabili con 100 TWha di produzione netta e contemporaneamente a sviluppare una presenza mondiale nel biogas arrivando a produrre 20 TWha.

L’industria italiana dell’alluminio spinge sulla decarbonizzazione

Dopo queste due relazioni introduttive, Annalisa Pola ha moderato un interessante dibattito tra rappresentanti di diverse aziende della filiera dell’alluminio che hanno messo in evidenza come l’efficienza energetica e la decarbonizzazione rappresentino oggi un fattore di competitività imprescindibile.

Nicolò Farina della società Carcano, produttore di laminati sottili in alluminio, ha ricordato che per la sua azienda i principali elementi per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione passano attraverso una corretta e puntuale valutazione delle emissioni in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto: progressiva elettrificazione dei consumi, autoproduzione e approvvigionamento di energia da fonte rinnovabile e acquisto di materia prima a minor impatto emissivo.

Mauro Cibaldi di Deral, (produttore di alluminio da riciclo) e di Estral, (produttore di estrusi in alluminio), ha sottolineato che le caratteristiche dell’alluminio permettono una riciclabilità al 100%, con minori consumi di energia rispetto alla materia prima proveniente dal minerale, e quindi anche limitate emissioni di carbonio.

Tiziana Tronci di Gefond, (società di impianti e tecnologie per la fonderia), ha portato il suo contributo al dibattito sottolineando l’importanza di affiancare le fonderie di alluminio in un percorso di efficienza per affrontare le sfide della decarbonizzazione attraverso tecnologie che consentano il risparmio energetico e la digitalizzazione. Due concetti, questi ultimi, che sono oggi alla base del piano di transizione Industria 5.0.

Marco Pea (fonderia Alpress) ha evidenziato che l’attuale scenario rispetto alle emissioni di gas serra vede avanzare richieste di un mercato in mutamento che spinge l’azienda a dare risposte a consumatori, clienti e istituti di credito offrendo l’opportunità di affrontare un futuro davvero sostenibile come previsto dall’Agenda 2030 e dal Green Deal europeo con Fit for 55.

Claudio Vivante di Tools for Smart Minds, fornitore di tecnologia per l’industria 5.0 e la manutenzione predittiva, ha rimarcato nel suo intervento che sarà sempre più importante capire come l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione di processo permetteranno di ottimizzare l’utilizzo degli impianti produttivi.

Roberto Pegurri di Aere (società di consulenza) ha voluto sottolineare come il calcolo del carbon footprint aziendale, che a seconda dei settori più risultare molto complesso, è solo il primo passo del percorso di decarbonizzazione: oggi le aziende cominciano a chiedere alla propria catena di fornitura il valore delle emissioni di gas serra, ma domani, dovendo diminuire le proprie emissioni, chiederanno alla supply chain di pianificare una graduale riduzione. Le materie prime, i semilavorati e i prodotti finiti acquistati possono infatti costituire una parte molto significativa, spesso la più rilevante, delle emissioni di gas riconducibili all’azienda.

La filiera dell’alluminio in Italia si è sviluppata con grande continuità dall’inizio del secolo scorso, sottolineando la propria importanza nello sviluppo industriale in diversi settori di utilizzo strategico come la manifattura meccanica, l’automotive, le costruzioni, i trasporti e gli imballaggi. Ha inoltre evidenziato come l’alluminio, grazie alle sue proprietà e in particolare alla sua naturale riciclabilità rivesta un ruolo fondamentale nella transizione verso un’economia a zero emissioni di CO2. In un contesto globale che vede una domanda crescente di metallo leggero, gli analisti indicano l’importanza di una sempre maggior disponibilità di alluminio primario a basso contenuto di carbonio, per rendere raggiungibili gli obiettivi del Green Deal europeo.

Il Summit si è concluso con l’intervento di Rossano Bozzi, direttore Corporate Business di BolognaFiere Group, che ha presentato il Metef Awards 2025, concorso che premia le aziende per soluzioni tecnologicamente avanzate nella gestione del processo lungo tutta la filiera dell’alluminio, e ha anticipato la nuova categoria “Closing the STEM Gap”, un riconoscimento dedicato alla presenza femminile nella filiera dell’alluminio.

 

Fonte: A&L Aluminium Alloys Pressure Diecasting Foundry Tecniques